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Guide turistiche, si alla qualità no alla confusione

L'Associazione:"Riordino della disciplina che regola le figure del turismo"

Guide turistiche, si alla qualità no alla confusione

Si è svolto a Firenze il Consiglio Generale di Confguide. Unanime la posizione della federazione: “le norme garantiscano l’alta qualità delle competenze delle guide turistiche operanti oggi e nel futuro in Italia” e prende le distanze da “qualunque iniziativa che generi strumentalmente ambiguità e confusione, anziché contribuire a risolvere una vicenda normativa complessa e delicata, con rischio di ulteriori danni per la categoria”.

In omaggio alla presidente nazionale, la fiorentina Paola Migliosi, nei giorni scorsi il Consiglio direttivo generale di ConfGuide, l’associazione delle guide turistiche del sistema Confcommercio, si è tenuto eccezionalmente a Firenze, nella sede della locale Confcommercio in piazza Annigoni.


Le rappresentanti delle guide, provenienti da tutta Italia, nell’occasione hanno ribadito l’importanza di un dialogo stretto e continuo con il Ministero e le Regioni per risolvere l’annosa questione legata al profilo professionale della guida turistica, dicendosi invece contrarie a qualunque iniziativa, come quella messa in scena nello stesso giorno di fronte al Mibact da altre associazioni di guide, “che generi strumentalmente ambiguità e confusione, anziché contribuire a risolvere una vicenda normativa complessa e delicata, con rischio di ulteriori danni per la categoria”.

“A noi interessa tutelare la qualità della nostra professione e per questo, puntualmente, facciamo arrivare alle istituzioni che contano in questa partita le nostre proposte e posizioni”, sottolinea la presidente nazionale di Confguide Paola Migliosi. Tra i desiderata dell’associazione, un accesso alla professione di guida turistica vincolata a standard professionali che garantiscano la qualità, in particolare la laurea in materie specifiche; poi “bandi, esami e commissioni pubblici ed uniformi sull’intero territorio nazionale; esami che prevedano prova scritta a tema, prova orale che accerti le competenze linguistiche della lingua italiana per i candidati stranieri e della lingua straniera per i candidati italiani; tirocini e corsi di aggiornamento post abilitazione per garantire la qualità nel tempo e non corsi privati abilitanti”.

Quanto alla questione, ancora aperta, dell’individuazione dei siti di particolare interesse storico-artistico-culturale per i quali occorre una specifica abilitazione, dal 2013 Confguide “sostiene l’urgenza e la necessità di individuare i siti tra quelli che attraggono il maggior numero di turisti e visitatori, per assicurare poi un efficace e puntuale controllo”.

L’Associazione ribadisce infine che “il riconoscimento dell’alto valore culturale dell’attività di guida turistica deve partire da una sua migliore definizione” e “chiede un riordino complessivo e sistematico dell’intera disciplina che regola le figure professionali legate al turismo e alla cultura”.