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Il viceprefetto Daveti contesta tutte le accuse a lui mosse

Interrogato in carcere per due ore ribadisce la sua estraneità ai fatti

Il viceprefetto Daveti contesta tutte le accuse a lui mosse

Il viceprefetto Giovanni Daveti contesta tutte le accuse che gli sono state mosse. Questo è quello che emerge dopo oltre due ore di serrato interrogatorio di fronte al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Livorno Marco Saquegna e al pm Ettore Squillace. Respingere ogni capo di imputazione e dimostrare la totale estraneità ai fatti e quindi l’innocenza di Daveti è la linea che al momento intende mantenere la difesa nella persona dell’avvocato Claudio Altini.
I fatti sui quali è aperta l’indagine della Finanza e che nella mattina di giovedì 31 maggio hanno portato all’arresto del Dott.Giovanni Daveti, insieme ad altre 8 persone, sono sostanzialmente quattro: contrabbando di tabacchi esteri, porto abusivo di materiale esplosivo per vendicare una presunta truffa subita, compensazioni indebite e la sottrazione delle accise sugli alcolici. Queste dunque le illegalità che sarebbero state commesse dall’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale di cui Daveti sarebbe a capo insieme a Giuseppe Belfiore, un affiliato di uno dei più noti clan di ‘ndrangheta che operano in Piemonte .
Attualmente il viceprefetto reggente l’Ufficio distaccato dell’isola d’Elba è recluso nel carcere delle Sughere di Livorno, ma l’obiettivo della difesa è quello di cercare di ottenere un attenuamento della misura cautelare. Nei prossimi giorni sarà avanzata la richiesta degli arresti domiciliari.
 

 

Ilaria Leonelli