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Covid-19, in attesa della Fase 2 ecco cosa dovrebbero fare i comuni

Di Roberta Madioni

Covid-19, in attesa della Fase 2 ecco cosa dovrebbero fare i comuni

Nel suo ultimo comunicato il Capo del Governo Conte ci ha illustrato il percorso che dovremo fare per uscire fuori da questo tunnel spaventoso – contagio covid 19.

Ci sarà una fase 2, una fase 3 etc. fino al ritorno alla normalità, per adesso fino al 13 aprile abbiamo ancora una chiusura totale, chiusura che comporta un fermo totale dell’economia.

In questo momento e fino al 13 aprile la macchina della Pubbliche Amministrazioni sta andando avanti, chi con il telelavoro, chi in presenza in ufficio. 

Per un celere rilancio economico in queste due settimane sarebbe opportuno che tutti i Comuni d’Italia rivedessero i loro bilanci e celermente distribuiscano le loro risorse soprattutto nel settore manutenzioni. 

Del tipo manutenzioni ordinarie e straordinarie di bagni nelle scuole laddove necessitassero, infissi oppure nei locali stessi del Comune, taglio erba, rifacimento piccoli tratti di strade, manutenzione giardini. Tanti piccoli appalti da 5/10/20 mila euro da affidare in forma diretta, in quanto consentito dalla nostra legislazione, a tutte le piccole e grandi imprese che abbiamo sul nostro territorio. 

Se quando si arriverà alla Fase 2 Covid 19 le imprese potranno riniziare a lavorare e avranno già assegnazioni di appalti potranno far conto di entrate certe per pagare i propri dipendenti per accedere al credito bancario ed il danaro ricomincerà a circolare. 

Se alla data X saremo pronti per partire il giorno stesso, la crisi sarà ridotta o addirittura contenuta. 

In questo momento di grave crisi i Comuni dovrebbero implementare nel personale l’area addetta al sociale per far fronte all’erogazione di tutti i sussidi necessari al sostegno delle famiglie, magari attingendo le risorse da uffici quali il commercio o i tributi che in questo frangente sono sicuramente fermi o quasi . Implementare altresì il personale dell’ufficio tecnico – lavori pubblici e manutenzioni del territorio attingendo dal personale dell’anagrafe, dei tributi , e se non fossse sufficiente pensare a incarichi esterni per redigere piccoli capitolati d’appalto. Consentendo così anche ai tecnici professionisti di avere un’entrata certa potendo lavorare anche da casa. 

Ripartire non sarà facile, ma in questo frangente le Amministrazioni pubbliche hanno una grande responsabilità tanto dipende proprio da loro.

Dott.ssa Roberta Madioni