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“Chiarire l’origine del ‘boato’ avvertito all’Elba e Costa toscana ed eventuali effetti”

Mazzetti: "Eventi simili, avvenuti nel 2012, nel 2016 e nel 2023 non sono ancora stati spiegati".

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“Di fronte a un fenomeno così anomalo e così potente, nell’interesse dei cittadini, per la loro sicurezza ma anche per l’integrità dell’ambiente e degli ecosistemi, ho ritenuto opportuno presentare un question time al Ministro dell’ambiente per raccogliere quante più informazioni possibili per ricostruire l’origine del boato avvertito il 20 giugno e per attivare tutti gli strumenti per opportuna sorveglianza”. Il caso del “boato” all’Isola d’Elba, prima attribuito a un terremoto, “come scritto anche dal governatore Giani, poi a un meteorite, è approdato alla Camera grazie all’On. Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, che ha presentato un question time in Commissione ambiente al Ministro competente.

“Il punto di origine del fenomeno – ricostruisce Mazzetti nel testo del qt – è stato a sud dell’Isola di Montecristo. Si è poi diffuso nell’Isola d’Elba, nella zona marittima tra Portoferraio e Portoazzurro, con panico anche tra i bagnanti in spiaggia, fino alla costa di Grosseto e Livorno. È stato avvertito anche in Corsica”. “Non è la prima volta – ricorda Mazzetti nel testo – che all’Isola d’Elba si sentono boati misteriosi. Eventi simili, avvenuti nel 2012, nel 2016 e nel 2023 non sono ancora stati spiegati”.

“Il fenomeno registrato nella giornata del 20 giugno 2024 presenta caratteristiche peculiari rispetto agli altri eventi osservati, sia per l’eccezionale potenza che per la propagazione. Non è immediato identificare l’origine del segnale”, si legge nella risposta del Ministero.

“Secondo l’INGV, l’ipotesi più probabile è che sia un evento originato in aria, analogo ad altri avvenuti di recente in Italia. L’ipotesi meteorite non trova al momento riscontro in quanto “non è pervenuta alla Protezione Civile alcuna comunicazione da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana”. “Non è possibile fornire un quadro chiaro ed esaustivo”, tuttavia il Mase rimane disponibile “a fornire ulteriori elementi sull’impatto ambientale del fenomeno”. “Sono soddisfatta di questa prima risposta e andremo avanti per appurare il tutto sollecitando gli enti coinvolti”, conclude Mazzetti.

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