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“più assumi meno paghi”

“Superbonus lavoro”, deduzione del 120% per chi assume a tempo indeterminato

Sono esclusi dall’agevolazione i soggetti che non sono titolari di reddito d’impresa, come gli imprenditori agricoli o chi svolge attività commerciali occasionalmente.

reddito, super bonus

Approvato dal Consiglio dei Ministri alla vigilia del primo maggio, il provvedimento inerente la nuova riforma fiscale comprende, oltre all’attesa riforma dei fondi strutturali per superare le storiche difficoltà dell’Italia nell’utilizzo dei fondi UE, anche un pacchetto di 2,8 miliardi dedicato al lavoro. Di particolare rilievo sono i tre bonus destinati ai giovani, alle donne e a chi assume nella ZES unica per il Mezzogiorno, che prevedono l’esonero contributivo del 100% per due anni e possono essere concessi per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate dall’1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025. Tra le novità introdotte durante l’esame in commissione, ci sono le risorse, pari a 1,33 miliardi nel 2024, per assumere 245 segretari comunali e provinciali; 18 milioni fino al 2029 per gli extracosti legati all’estensione della linea M1 della metropolitana di Milano; l’incremento (da 5,8 a 24,2 milioni) del fondo destinato a finanziare la cassa integrazione dei dipendenti di Alitalia. Intanto, sul sito del Dipartimento delle Finanze è stato pubblicato il decreto attuativo che introduce il ‘superbonus’ per le assunzioni previsto dalla riforma dell’IRPEF.

Il decreto, firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dalla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, stabilisce le modalità di attuazione della norma che prevede per le imprese, ai fini della determinazione del reddito, la maggiorazione del costo del lavoro per i neoassunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, inclusi quelli part-time. In sostanza, le aziende potranno aumentare il costo delle lavoratrici e dei lavoratori da dedurre fiscalmente: la maggiorazione dell’importo deducibile è del 20% (portando quindi la deduzione totale al 120%), e sale di un ulteriore 10%, al 30% (equivalente a una deduzione del 130%) in caso di assunzione di soggetti appartenenti a categorie svantaggiate, tra cui persone con disabilità, donne con almeno due figli minori o prive di un impiego regolarmente retribuito, donne vittime di violenza, giovani ammessi agli incentivi all’occupazione, lavoratori molto svantaggiati. Il beneficio è subordinato all’incremento occupazionale da parte dell’azienda nel periodo d’imposta agevolato rispetto a quello precedente.

Sono esclusi dall’agevolazione i soggetti che non sono titolari di reddito d’impresa, come gli imprenditori agricoli o chi svolge attività commerciali occasionalmente. La misura introduce il principio del “più assumi meno paghi”, come spiegava a ottobre la premier Giorgia Meloni annunciando la deduzione, indicata anche nel programma del governo. In tema di rilancio dell’occupazione, il governo ha ottenuto dalla UE anche la proroga fino a fine anno della ‘decontribuzione Sud’.

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