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Trasporti marittimi

“Privatizzazione della Toremar è stata una scelta sbagliata”

Sinistra Italiana Elba: "L’Arcipelago Toscano ha bisogno di traghetti puntuali che garantiscono le coincidenze con treni e mezzi pubblici, sulle isole e sul continente".

Passano a 26 le corse giornaliere di Moby e Toremar
“Le difficoltà, i guasti, le corse saltate, l’annuncio di vendita di navi vetuste dimostrano che la privatizzazione della Toremar fu una scelta sbagliata. Lo abbiamo sempre detto e lo ribadiamo. Ma se la Regione deve fare autocritica su quel percorso che ha portato ad esiti imprenditoriali, trasportistici, lavorativi e sociali disastrosi, la Destra che ha fatto della privatizzazione dei servizi pubblici una bandiera non può certamente fare due parti in commedia”: così il comunicato di Sinistra Italiana Elba.
“Già mesi fa avevamo chiaramente detto – inascoltata – quali erano i rischi di un peggioramento del servizio a scapito degli utenti e dei lavorator e aveva espresso tutta la sua forte preoccupazione e la contrari al disegno che prevede la separazione del servizio in tre linee, che, tra l’altro, ci riporterebbe indietro ai primi anni 60/70, quando alcune linee erano convenzionate ed altre no. L’Elba e le altre isole hanno diritto a traghetti, moderni, sicuri, ecologici e che smattano di ammorbare i porti con scarichi inquinanti. L’Arcipelago Toscano ha bisogno di traghetti puntuali che garantiscono le coincidenze con treni e mezzi pubblici, sulle isole e sul continente, è questa la vera continuità territoriale della quale elbani, capraiesi e gigliesi hanno diritto”.
“E assicurare un servizio finalmente decente, puntuale e moderno agli isolani significa anche garanture gli stessi standard ai turisti, intervenendo anche sul costo dei biglietti per evitare le indecenti speculazioni estive.
Non ci appassiona il vecchio dibattito politico di questi giorni perché siamo convinti che per garantire trasporti pubblici efficaci e misurati sulle reali necessità sociali ed economiche c’è bisogno di un maggiore controllo pubblico che non può limitarsi al bando o alla riscossione della tassa di sbarco. La storia tormentata degli ultimi anni, ci dice che è stato commesso un errore e non si può continuare sulla medesima strada della privatizzazione che si sostiene accollando al pubblico i costi di una continuità territoriale spesso non rispettata e non investe i guadagni per modernizzare il naviglio e renderlo più ecologico, sicuro, all’altezza di quello che ci chiede l’Europa”, conclude.