LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Il 21 luglio

“Pronti a tutto per difendere i 260 posti di lavoro: sarà un’estate di proteste”

Sciopero dei lavoratori Toremar: "Con lo spacchettamento del bando si aprirebbe uno scenario ben più critico e da scongiurare: il rischio di precarizzazione dell’occupazione diventerebbe elevato, con tutto ciò che ne conseguirebbe anche in termini di servizi ai cittadini".

Vento forte, saltano alcune corse di Toremar e Moby

“Per domenica 21 luglio le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno indetto lo sciopero per l’intera giornata lavorativa dei dipendenti Toremar. Come da normativa saranno garantiti i servizi minimi essenziali.
La preoccupazione sul futuro dei 260 lavoratori (tra personale navigante e amministrativo) è elevata. Il nuovo bando di gara per la continuità territoriale dell’Arcipelago toscano rischia di mettere in pericolo la maggior parte dei 260 posti di lavoro: non possiamo accettarlo”: così Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil), Paolo Taccini (Fit-Cisl) e Andrea Sirabella (Uiltrasporti)

“La tensione e la preoccupazione tra i lavoratori è tanta, soprattutto a seguito della decisione di Toremar di non partecipare al bando e di mettere in vendita quattro sue navi – aggiungono – È fondamentale tutelare non solo i posti di lavoro ma anche la loro qualità: le condizioni lavorative previste nel contratto dei dipendenti Toremar sono infatti il frutto di anni di battaglie e sacrifici. La presentazione di un bando “unico” rappresenterebbe una prima debole – seppur non sufficiente – garanzia di tutela dei livelli occupazionale e della loro qualità. Con lo “spacchettamento” del bando si aprirebbe uno scenario ben più critico e da scongiurare: il rischio di precarizzazione dell’occupazione diventerebbe elevato, con tutto ciò che ne conseguirebbe anche in termini di servizi ai cittadini”.

“I dipendenti Toremar si dichiarano disponibili a tutto pur di difendere il proprio posto di lavoro. Lo sciopero indetto per domenica 21 luglio rappresenta solo un primo passo per chiedere il rispetto dei loro diritti e della loro dignità. In mancanza di risposte concrete seguiranno sicuramente altre giornate mobilitazione: sarà un’estate di proteste”, concludono.

 

Più informazioni