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I preziosi reperti al museo di capoliveri

Il vascello Polluce, tra leggenda e realtà

La nave durante il suo lungo viaggio purtroppo naufragò nelle acque antistanti di Porto Longone all'isola d'Elba

Generico settembre 2024
ph museo del mare di Capoliveri

Raccontiamo la vicenda del vascello Polluce una storia ricca di fascino che si è tramandata nel tempo tra generazione e generazione.

Il Polluce era una nave di proprietà dell’armatore genovese Raffaele Ribattino, che fece il suo viaggio partendo da Livorno verso Marsiglia con un carico davvero prezioso. Traportava infatti opere d’arte, oro, vasi, vasellami e argenteria, si parla anche di una straordinaria carrozza in oro massiccio che apparteneva ad una principessa napoletana.

La nave durante il suo lungo viaggio purtroppo naufragò nelle acque antistanti di Porto Longone all’isola d’Elba la notte del 17 giugno 1841, dopo essere stata speronata dal piroscafo napoletano Mongibello che la fece colare a picco in meno di 15 minuti. Tutti i passeggeri e l’equipaggio riuscirono a salvarsi ad eccezione di un marinaio.

Secondo le modalità per le quali avvenne l’incidente il sospetto fu che lo speronamento da parte della nave napoletana avvenne volontariamente.

Il proprietario del Pollulce, Rubattino, assistito dal Guerrazzi, avvocato e patriota livornese, decise di fare causa ai Napoletani. Al termine del processo i giudici stabilirono che l’incidente fosse avvenuto in maniera dolosa. Raffaele Rubattino, decise quindi di provare a recuperare la sua nave, un’impressa davvero complicata per quegli anni, che purtroppo non andò a buon fine.

Per questo grave incidente purtroppo Rubattino non fu mai risarcito, né la sua compagnia di navigazione risarcì i passeggeri.

Nel corso del tempo furono fatti altri tentativi di recupero del Polluce ma senza esiti positivi.

Nel 2000 un gruppo di inglesi assolutamente non autorizzati, fece un’immersione tentando di appropriarsi del carico. Utilizzarono un rimorchiatore dotato di una gru e una benna provocarono moltissimi danni al vascello sommerso.

Il materiale che riuscirono a far riemergere dalla profondità delle acque
fortunatamente fu poi recuperato e gli inglesi andarono sotto processo.

Arriviamo poi al 2005 quando partì la cosiddetta operazione “Recupero Polluce” che fu svolta secondo la tecnica dell’immersione in saturazione, utilizzata in genere  nel mondo dell’Off-Shore.

L’operazione ebbe successo e consentì di recuperare un vero e proprio tesoro, oggi esposto nel Museo del Mare di Capoliveri. https://www.museiarcipelago.it/musei/museo-del-mare/.Questo è il link che vi porterà a visitare il sito del bellissimo museo.

Il Museo del Mare conserva al suo interno il prezioso carico del relitto del Polluce, andato perso come abbiamo raccontato in seguito al naufragio del 1841 e recuperato tra il 2000 e il 2005.

Si tratta di documenti di bordo, lettere e merci di vario genere, ma anche moltissimi oggetti dell’epoca di uso quotidiano, quali: arredi per la tavola, e corredi delle cabine.

Insieme a tutti questi oggetti è esposto anche il vero “tesoro” del Polluce, il grande carico di monete d’oro e d’argento che era a bordo del piroscafo insieme a meravigliosi gioielli d’oro, monili e piccole statue di porcellana.

Questi reperti sono testimonianze tangibili del passato e offrono un’opportunità unica per comprendere il commercio marittimo e le vite delle persone coinvolte in queste avventure.

Una bella ed affascinante storia quella del Polluce che merita quindi un approfondimento visitando il museo del mare di Capoliveri ed ammirare così i preziosi reperti recuperati

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