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Dedicato ad Alberto Brandani, un ricordo con affetto

Scritto da Alessandra Ribaldone, FONDAZIONE ITALO BOLANO

Dedicato ad Alberto Brandani, un ricordo con affetto

Alberto Brandani, il Professore.
Quando se ne va una persona così speciale, dalla multiforme personalità è difficile non essere ripetitivi nel ricordare le molte attività di prestigio alle quali ha partecipato nella sua vita. Io voglio qui ricordarlo per i suoi tratti di uomo finemente colto, sempre meravigliato dalla bellezza e dall’arte.
Molte sono state le occasioni nelle quali ho avuto modo di apprezzare la sua profonda sensibilità nei confronti dell’arte quando, con molto piacere e reale soddisfazione, presentò le mostre di Italo Bolano alla Telemaco Signorini e l’ultima la scorsa estate all’Arthotel Gabbiano Azzurro due di Marciana Marina per i 500 anni dalla morte di Napoleone.
E sempre le sue osservazioni sulla pittura di Italo, da quella più drammatica sui Cristi o su Napoleone a quella più ermetica dell’astrattismo, erano profonde, precise, perché il Professore univa alla preparazione culturale doti rare di umanità e profonda sensibilità.
Alberto Brandani da sempre aveva intuito la grandezza di Italo. Da attento e colto amministratore non perdeva occasione di celebrare il genio di questo figlio dell’Elba non già come un merito solo suo ma come una enorme potenzialità proprio per l’Isola.
Ricordo con emozione le sue parole allorché il 10 giugno 2017 inaugurò la prima parte del Museo Internazionale d’Arte Moderna “Italo Bolano” nella sezione ceramiche al Forte Falcone, allorché Italo Bolano aveva donato le prime 10 opere ceramiche al Comune di Portoferraio, poi integrate da altre 30.
Alla domanda della giornalista di Teleelba su questa “Novità nel panorama culturale di Portoferraio” il Professore così rispondeva: “Direi che dire di Portoferraio è forse riduttivo perché è una novità importante quanto meno nel panorama culturale toscano, perché abbiamo la felice astrale coniugazione di un Ente pubblico, il Comune di Portoferraio che fa bene il suo lavoro, di mecenati, il dott. Carena e il dott. Capato che hanno provveduto all’ allestimento e abbiamo l’ artista, che è poi la cosa principale, il maestro Bolano, che dà l’ inizio a questo progetto di donazione graduale di queste e di altre sue opere per fare dell’Elba un grande Museo all’aperto e anche con le collezioni di arte contemporanea. Mi pare una giornata bella per la cultura toscana.”
Dopo la “partenza” di Bolano per altri lidi un anno fa, allorché io ebbi modo la scorsa estate di illustrargli la mia ferma idea di portare a termine i progetti di Italo, la creazione di una FONDAZIONE e la ristrutturazione del Museo Open Air per dotarlo anche di ambienti idonei a esposizioni, conferenze e laboratori d’arte più funzionali, il Professor Brandani colse immediatamente le potenzialità culturali ed economiche per l’Isola e per l’intera comunità toscana di questa mia volontà.
Non mi negò le sue preoccupazioni per le difficoltà economiche di questo progetto ma mi incoraggiò a proseguire con determinazione perché ciò era bello e giusto, non solo per il Maestro Bolano ma per la sua Isola, tanto amata.
L’ultima volta che vidi il Professore, già molto provato dalla malattia, alla celebrazione del Premio Brignetti, lo scorso 4 settembre, egli volle onorarmi dell’ultimo pensiero di affetto e considerazione per il mio progetto con l’attribuzione di un suo premio speciale quale “Elbano dell’Anno” per aver sostenuto negli ultimi 20 anni l’operato dell’artista Italo Bolano che tanto aveva dato all’Elba e all’arte. Questo premio ha consacrato anche la sua approvazione e sostegno per quanto io mi sono avviata a fare per questa Isola e certamente un posto speciale verrà dedicato al suo ricordo nel futuro grande Museo a San Martino.
Grazie Professore, anche lei ora nel suo blu non mancherà di ispirarmi con le sue sagge osservazioni.
Alla cara moglie Susanna e ai suoi adorati figli il cordoglio più sincero mio e della neonata Fondazione Italo Bolano.