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RIDOTTA IN APPELLO LA CONDANNA DI MARANDINO

ESCLUSA DALLA CORTE L'AGGRAVANTE DELL'ASSOCIAZIONE MAFIOSA

RIDOTTA IN APPELLO LA CONDANNA DI MARANDINO

La Corte d’appello di Firenze ha ridotto da otto a sette anni la condanna, decisa con rito abbreviato in primo grado, per Giovanni Marandino, 71 anni, originario di Battipaglia (Salerno), già membro del clan camorristico di Raffaele Cutolo, considerato il referente di un’organizzazione dedita all’usura all’Elba, dove da anni abita a Portoferraio. La sentenza di appello ha escluso l’aggravante di associazione mafiosa. Revocata anche la confisca di due fondi agricoli a Capaccio (Salerno) di cui è stata ordinata la restituzione. La condanna in primo grado risale al 3 ottobre 2007.

Indagini di Dia e Gico della guardia di finanza di Firenze, coordinate dalla Dda, portarono nell’ottobre 2006 al sequestro
di beni per oltre otto milioni di euro e all’arresto di sette presunti componenti della banda a capo della quale, secondo
l’accusa, c’era Marandino, titolare di un autosalone. L’inchiesta stabilì che l’attività della concessionaria copriva numerosi casi di usura sull’isola. Per gli altri imputati è in corso un processo con rito ordinario.